Una serata come tante, una passeggiata come tante. Non c’è molta gente in giro. Intorno c’è silenzio. A un certo punto avvisto Ketra. È da solo In the Night, si aggira per Vasto. Cammina velocemente. Lo seguo. “Chissà se è l’allergia – penso – che lo muove verso i sogni e verso il futuro”. Guardo la luna: mi rendo conto che delle sue mille facce, ne mostra solo una. In fondo alla strada c’è una macchina scura, con una luce blu. Ketra accelera il passo. Continuo a seguirlo, pensando che stasera sono uscita impreparata, senza
leggere l’oroscopo. Improvvisamente un enorme gruppo spunta da dietro il muraglione e raggiunge l’auto. Sembra un esercito. Camminano tutti insieme, sento le loro voci. Hanno un obiettivo preciso: farsi una foto che spacca. Finalmente mi avvicino <<Anche i muri di questa città parlano di te…>> gli dico, e gli chiedo un’intervista, subito o nei prossimi giorni. <<Questa sera non ti dico no, domani non lo so>> mi risponde. E mentre il caldo ci frantuma le ossa, gli chiedo di portarci in giro per la sua città, e di raccontarci cose da non crederci.
Vasto. <<Non esiste una città più bella, è la mia città. Mi emoziono quando la sento nominare in giro per il mondo o a Milano. Sento spesso il bisogno di tornare e vedere i miei amici, sentire l’aria di casa. Non tutti riescono a capirlo. Bastano queste piccole cose per sentirci felici.>>
Vasto nella sua musica. <<Mi ha dato tanta ispirazione, è stata una scuola di vita. Le mie canzoni strizzano sempre l’occhio verso l’estate, il sound è caldo, è caraibico, si sente che vengo dal mare, che ci sono cresciuto. Quello che fai da piccolo ti segna a vita e non lo cancelli più, come i tatuaggi>>.
I suoi luoghi dell’anima. <<Quando torno vado sempre a fare una passeggiata alla Loggia, anche da solo nel pomeriggio, è uno dei posti più belli. E poi sono sempre al Freedom, il locale dei miei fratelli. Ce l’ho nel cuore. Tutto è partito da li, facevo il cameriere d’estate e mettevo da parte i soldi per provare a fare musica a Milano. Il locale mi ha dato tanta forza>>.
Davanti al mare la felicità è una cosa semplice. <<Mi manca molto il mare… ci sono cresciuto. Passavo l’inverno a fare musica a Punta Penna, a suonare davanti al mare con la chitarra, a serfare. Sono una persona un po’ malinconica: mi piace molto il mare d’inverno quando non c’è nessuno, ci vado anche da solo>>.
I posti migliori dove scattarsi un selfie. <<A Vasto mi sono fatto un sacco di selfie>> ci racconta. Indica la Loggia Amblingh, la Riserva di Punta Aderci, la balconata di San Nicola, o il prezioso Belvedere di San Michele. Per una foto al tramonto stupenda, la cui bellezza si veda anche nello schermo piatto di un telefono, suggerisce il tramonto spettacolare di Puntapenna.
Il tour da Insider per gli amici. <<Ho portati tantissimi amici qui, avevo già parlato loro di Punta Penna, è piaciuta moltissimo. I trabocchi hanno lasciato tutti a bocca aperta: in molti non sapevano neanche cosa fossero. Personalmente adoro la spiaggia libera, dove il mare è selvaggio, quindi li ho incantati con la Riserva di Punta Aderci. E poi ho portato tutti a mangiare il brodetto, sono rimasti stravolti>>.
La musica vince sempre. <<Il mio approccio alla musica non è stato per far successo, o per cercare fama o soldi. La musica è una passione, un divertimento. Se la musica la tratti bene, ti tratta bene, se ti diverti esce fuori da sola. Io lavoro tantissimo e mi impegno. Questo è l’approccio che consiglio>>.
Fabio o Ketra? <<Sono rimasto sempre Fabio, nessuno dovrebbe cambiare in base al lavoro che fa. Ketra è un nome dato da piccolo perché facevo i graffiti e le uniche lettere che sapevo disegnare erano quelle. Poi suonava bene e l’ho mantenuto>>.