La Sirenetta aspetta. Ma cosa? Tutti i suoi pensieri attraversano il mare. Se state in silenzio, potete sentirli anche voi…
È una vita che ti aspetto. Il tempo scorre in fretta e io sto ferma qui, a sperare in questa attesa.
A volte, al buio, capita che non ti penso. A volte sembri così lontano… Un’altra vita, un’altra storia, un altro tempo. Qui vedo tante cose, tante persone, tante coppie. Anzi, ho scoperto di avere un problema con le coppie: mi imbarazzano, mi fanno sentire strana. Divento rigida, molto rigida. È incredibile, ma mi viene così naturale…
Ci sono però notti in cui non riesco a smettere di pensarti. E mi chiedo se capita anche a te. Mi sento in colpa, o forse mi sento stupida, per essermi abbandonata così tra le tue braccia. Per te ho rischiato tutto… Ho sacrificato tutto il mio futuro. A pensarci poi, solo per un momento. Ma in quel momento mi sono sentita immortale. In quel momento tu mi hai regalato il più bel dolore della mia vita.
Tornerai? Guardare il mare mi fa pensare che sei ancora così vivo dentro di me. Ecco, forse è grazie a te se sono ancora viva anche io, se penso, ancora. Sei una ferita fresca, come quella del bambino caduto sul mio scoglio. Ora capisco perché piangeva. Ora ne intendo il senso. Ma cosa dovrei fare? Le parole, davvero, non bastano. Non sono capaci, poverine, di spiegare quello che sento. Questa sofferenza di sapere che forse non tornerai, che tutto resterà così per sempre. Sento il cuore sanguinare. Se potessi scegliere di morire adesso per incontrarti in un’altra vita, io lo farei. Ma ormai sono di bronzo. E resterò qui ad aspettarti, fino a quando ritornerai. Perché sì, io lo so che tornerai. In fondo anche tu non cambieresti le tue vacanze a Vasto con nient’altro al mondo.